Cosa possiamo vedere al Calvario

Par Magazine Avventista

Le tenebre coprono la terra. Chi non si trovava sulla collina del Calvario si sarà chiesto cosa stesse succedendo. Anche senza i social o le news in diretta, possiamo immaginare che tutti a Gerusalemme in quel momento avessero sentito che Gesù sarebbe stato crocifisso quel giorno. Quando il sole si nascose e la terra tremò, possiamo immaginare il terrore e il panico che si diffusero. Alcuni devono aver messo in dubbio la decisione di uccidere Gesù; altri devono aver pensato che il mondo stesse per finire. 

Mentre la maggior parte si voltò dall’altra parte o si unì alla folla che chiedeva sangue, gli stessi corpi celesti testimoniarono l’importanza di Gesù nel cosmo e il significato di questo evento. 

Per noi che viviamo a 2000 anni di distanza, può essere difficile comprendere il terrore e l’umiliazione della croce. Pochi, se non nessuno di noi ha mai assistito a un’esecuzione pubblica, si è trovato in mezzo a una folla assetata di sangue o ha sentito l’odore del sangue e la paura di una crocifissione. E poi abbiamo bisogno di capire cosa significa. Così, ci affidiamo a cliché e spiegazioni astratte che hanno l’effetto collaterale involontario di santificarci e allontanarci dalla croce.

Eppure, la morte del Figlio di Dio e la sua successiva vittoria sulla morte attraverso la risurrezione sono al centro della fede cristiana. Dobbiamo dedicare del tempo a riflettere e a comprendere il loro senso e significato.

Paolo riconosce che la croce di Cristo è scandalo per i Giudei e pazzia per i Gentili (cfr. 1 Corinzi 1:23). Spesso si riferisce al Vangelo come a un mistero: l’idea che attraverso la morte di Gesù i peccatori possano essere riconciliati con Dio (cfr. Romani 5:10) e anche tra di loro (cfr. Efesini 3:6).

Riflettendo insieme sulla scena, forse possiamo essere di nuovo pieni di meraviglia per il grande amore di Dio.

Possiamo vedere la sua compassione per l’umanità, in quanto anche sulla croce pensava agli altri e non a se stesso. “Nella sua umiliazione [Gesù] aveva rivolto parole profetiche alle figlie di Gerusalemme, come sacerdote e avvocato aveva interceduto presso il Padre in favore dei suoi crocifissori; come Salvatore aveva perdonato i peccati del ladrone penitente” (La speranza dell’uomo, p. 579). Chiese a Giovanni di prendersi cura di sua madre. Mentre soffriva forse il peggior destino conosciuto dall’uomo, il suo pensiero era rivolto agli altri, noi compresi. Tale compassione è un modello per noi e può incoraggiarci.

Possiamo vedere il perdono che ha invocato per noi.

“La preghiera di Gesù per i suoi nemici si estendeva a tutto il mondo, e abbracciava ogni peccatore dal principio sino alla fine dei tempi. Tutti sono responsabili della crocifissione del Figlio di Dio, e tutti possono ottenere liberamente il perdono. Chiunque vuole può riconciliarsi con Dio e avere la vita eterna” (La speranza dell’uomo, p. 573).

Possiamo vedere la maledizione sull’umanità rompersi, così come la potenza del male in questa epoca. Galati 3:13 ci dice che “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi”. Di quale maledizione si tratta? La maledizione di Adamo e di tutta l’umanità dopo di lui. Morte, peccato, dolore e separazione da Dio.

E vediamo un Dio sofferente, che capisce quello che stiamo passando. È stato nudo, picchiato, umiliato, accusato ingiustamente, afflitto, povero, abbandonato, maltrattato e tradito.

Non c’è difficoltà che sperimentiamo nella vita che non abbia provato e che non capisca. Eppure, Isaia (capitolo 53) aveva predetto che il “servo giusto” sarebbe stato maltrattato, ma alla fine giustificato e avrebbe giustificato l’essere umano, ricevendo “il bottino con i molti”. Paolo, infatti, proclama che “la morte è stata sommersa nella vittoria” (1 Corinzi 15:54) e che qualsiasi dolore e sofferenza sperimentati nella vita spariranno.

Anche se può essere difficile immaginare la scena del Calvario, riflettere su di essa di tanto in tanto è necessario per una fede solida e completa. Ci ricorda che Colui che ha dato vita a tutto ha pensato che per noi valesse la pena di lottare e di morire, per ristabilire una giusta relazione con lui.


Di Jarrod Stackelroth

Fonte: https://record.adventistchurch.com/2025/04/17/what-we-can-see-at-calvary/

Traduzione: Tiziana Calà

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