Debora, una donna dai mille doni

Par Magazine Avventista

In un’epoca in cui le storie dell’Antico Testamento sembrano lontane e quasi estranee ai nostri tempi tecnologici e sempre connessi, Dio resta sempre lo stesso. La sua Parola racchiude verità preziose che non scadono né diventano mai obsolete, un netto contrasto con la società moderna, dove tutto è temporaneo e usa e getta.

Se non conosci l’eroina biblica, Debora, ti incoraggio a leggere Giudici 4 e 5. Considerando il clima attuale di forti prese di posizione sul femminismo e gli sforzi per abbattere le disuguaglianze, ero un po’ nervosa all’idea di scrivere di questo personaggio biblico. Ma leggendone la storia, mi sono trovata davanti all’incredibile bellezza di come Dio ci usi in modi che sono già parte naturale del nostro carattere e di quanto egli sia assolutamente e indiscutibilmente affidabile! Che meraviglia sono le sue opere (grazie Salmo 92:5 per la conferma).

Lascia che ti spieghi meglio.

Debora era una moglie e una madre che era solita sedersi sotto una palma. Le persone si rivolgevano a lei per avere saggezza, guida e aiuto nella risoluzione di dispute. Vedo in questa scena un’immagine bellissima. Una madre seduta sotto un albero, che aiuta a risolvere le dispute tra i propri figli… e poi, con il tempo, le sue naturali qualità vengono notate. Ben presto il suo “pubblico” si estende dai figli al resto della comunità. Viene riconosciuta per la sua saggezza, e la gente capisce che il suo dono non è solo suo, ma viene da Dio. È, infatti, una profetessa e una leader per il popolo d’Israele. Poiché Debora è pienamente sicura in Dio e nei doni che le ha dato, anche il popolo si fida di lei e la accoglie come guida per il bene di tutta la nazione.

Non so tu, ma a volte sembra che ci sia tanta pressione nel riconoscere i propri doni, la propria chiamata, con il senso di “non sbagliare perché hai una sola occasione”. Oppure, all’estremo opposto, si dà talmente tanta importanza a questi doni che diventano la nostra identità.

Ma ho imparato (e continuerò a imparare) che conta più il Signore rispetto a noi stessi. Nulla è troppo difficile per Dio, nulla lo coglie di sorpresa. Se vuole che qualcosa accada, succederà. Parliamo dello stesso Dio che ha creato il mondo con la sua parola.

Ripensando a una versione più giovane di me, alle prese con due lavori da barista (di cui uno che copriva l’80% delle mie ore lavorative), ricordo quando mi fu offerta una posizione di manager dal mio datore di lavoro principale, una proposta piena di vantaggi “da sogno”. Pagare le vacanze in anticipo? Chi avrebbe potuto resistere?

Ma qualcosa non andava. Accettare quella posizione avrebbe significato lasciare l’altro impiego con pochi giorni di preavviso. Sembrava una buona occasione, così ho deciso di mettere questo soggetto in preghiera. Ma non mi sentivo convinta. In breve, rifiutando una brillante promozione, mi sono trovata senza lavoro nel giro di una settimana. Ferita e confusa, mi sono ritrovata con appena sei/otto ore di lavoro settimanali in una piccola caffetteria sulla spiaggia.

Un mese dopo, ho attraversato un periodo della vita in cui mi si sono presentate opportunità di lavori freelance che avevo solo sognato: ho lavorato nell’ambito della grafica, dell’arte floreale, dell’assistenza sanitaria, della fotografia di matrimoni e altro ancora. Quasi tutte quelle opportunità sono nate da quella piccola caffetteria sulla spiaggia. Posso dire con certezza e gratitudine che senza quel capitolo non sarei dove sono oggi.

Se desideriamo percorrere il cammino che Dio ci chiama a seguire, se gli parliamo e lo ascoltiamo, lui può e vuole guidare il viaggio. E che avventura emozionante potrebbe essere se avremo il coraggio di farne parte.

Ma torniamo a Debora.

Una cosa che rispetto profondamente di lei è la certezza che aveva in Dio. Non si avvicina a Dio con un atteggiamento di “probabilmente”, ma con convinzione e sicurezza assoluta. Ha una posizione di massima certezza.

Certa che il Signore è potente.

Certa che il Signore è buono.

Certa che il Signore mantiene la sua parola e guiderà il popolo alla vittoria, proprio come aveva promesso. Anche quando le circostanze sembrano dire il contrario.

Assoluta. Certezza.

Che caratteristica meravigliosa. La vorrei per Natale, grazie.

Radicata nel Signore, camminava sicura. Debora era una donna completamente fedele al Signore, consapevole che lui era con loro, anche in mezzo al pericolo. E se era così, tutto il resto non importava. Tanto che si recò dal comandante dell’esercito e gli disse cosa fare:

“Il Signore, Dio d’Israele, non ti ha forse dato quest’ordine: Va’, raduna sul monte Tabor e prendi con te diecimila uomini dei figli di Neftali e dei figli di Zabulon”.

La sua risposta?

“Se vieni con me [in battaglia], andrò; ma se non vieni con me, non andrò” (Giudici 4:6-8).

Ora, non so tu, ma di solito immagino i comandanti militari come uomini grandi e duri. Penso a Jack Nicholson nel film “Codice d’onore”, con le vene che gli scoppiano sul collo mentre urla: “TU NON PUOI REGGERE LA VERITÀ!”. Si dice che pure il nemico era grosso e potente, con molti “carri” (o l’equivalente nell’Antico Testamento). Probabilmente molto intimidatorio. Eppure… non sarebbe andato in battaglia senza essere guidato da questa donna, da Debora. (E sottolineo che non era l’epoca dell’uguaglianza di genere!) Quindi, grazie Debora che ci insegni con delicatezza che sfidare le convenzioni è possibile con Dio.

Pare che Debora stessa fosse la portatrice di quella energia. La verità era che Dio era con loro. Così Debora fu senza paura e guidò l’esercito in battaglia. Che donna!

Come si applica tutto questo a noi oggi, nell’epoca dell’informazione e della velocità? Personalmente, sento che è una lotta costante cercare di stare al passo con gli altri, soddisfare le aspettative sociali: lavora tot ore, studia qualcosa, riempi ogni momento con… qualcos’altro.

Ma poi mi sono fermata e ho pensato: aspetta un attimo. Pausa.

Signore, cosa vuoi che faccia?

Quali caratteristiche mi hai dato e come posso metterle al servizio?

Indipendentemente da come appaiono o da quel che pensano gli altri?

È ancora un’idea in elaborazione per me, ma la parola che risuona è “fidati”, con il seguito gentile di “non preoccuparti del domani” (cfr. Proverbi 3:5; Matteo 6:34). Proprio come una madre forte ma amorevole guidò un esercito, così il mio Padre amorevole guida me. E in questo posso avere fiducia: la mia sicurezza sta in Colui che mi ha creato. E sono certa che Colui che mi ha fatto sa esattamente chi sono.

Quindi rifletto, e ti invito a farlo anche tu. Quali particolarità ti ha dato Dio che ti rendono diverso da chiunque altro? Ci ha messi qui proprio per questo tempo (cfr. Ester 4:14), e il Signore non commette errori. È intenzionale in ogni dettaglio, dal valore della maternità a un semplice momento seduti sotto un albero, fino al significato di un nome (il nome “Debora” merita una ricerca approfondita sull’origine ebraica!). 

Chi siamo noi per limitare come Dio ci vuole usare?

Non facciamoci occupare la testa da troppi pensieri. Facciamo il contrario. Lasciamoci andare.

Il Signore è con te.

E infatti, è esattamente ciò che Debora disse al comandante Barac: “Alzati, poiché questo è il giorno in cui il Signore ha dato Sisera nelle tue mani. Il Signore non va forse davanti a te?” (Giudici 4:14).

Allo stesso modo, il Signore va davanti a noi, ci precede.

Il Creatore di tutte le cose, in persona.

Sono entusiasta dell’avventura unica che Dio ha per ciascuno di noi. Sono ancora nella fase della conoscenza e della scoperta, o forse sto smettendo di capire e imparando a fidarmi. Ma mi sento confortata dal fatto che il Signore è sempre con me in questo viaggio (cfr. Matteo 28:20). E ho l’impressione che diventerà solo più emozionante.

Che questo viaggio abbia inizio.

Goditi gli alberi! Canta! Disegna! Parla, costruisci o scrivi.

Guarda dove il Creatore dirige la nave, calma la tempesta e apre le porte.

Come Debora, concludo così:

Chi viene con me?


Di Elice Cook, terapista occupazionale, scrive dalla Gold Coast, in Australia.

Fonte: https://record.adventistchurch.com/2025/05/15/deborah-from-under-a-palm-tree/

Traduzione: Tiziana Calà

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